è mezz'ora che ci penso, e non mi viene in mente niente.

ho avuto tante difficoltà nelle vita, tanti momenti tristi e dolorosi. ma una vera e propria umiliazione non riesco a ricordarla.

bene o male, quando subivo un torto era perchè me lo meritavo.


Sono sempre stato piuttusto solitario e con una cerchia ristrettissima di amici veri. difficilmente lasciavo che gli estranei potessero influenzarmi, e uindi erano pochi i casi in cui potessi venir umiliato.

L'unica cosa che un po' si avvicina, ma è una cazzata, venutami inmente dal 3d sulla maturità.
Quando ero in 5°, lascia la scuola a inizio anno (motivi vari, fra i quali, la mia incapacità di stare più di 4 giorni di fila a scuola..). La professoressa di matematica che era anche la vicepreside insiostette tanto che io facesse l'esame lo stesso, da privatista. e così mi consiglio di studiare da solo. visto che era una buona professoressa e in matematica andavo piuttosto benino, mi misi un pomeriggio, e fattomi prestare il libro di testo, scrissi su un quaderno, una specie i riassunto di ogni capitolo, una cosa piuttosto semplice, ma cmq completa. Un giorno passai da scuola a farglielo vedere, giusto per farle capire limpegno, e quando lo vide, le sembrò fatto talmente bene (ed io ero sempre stato talmente svogliato) che non credette l'avessi fatto io, nonostante le mie continue affermazioni. Ci rimasi molto male, che non mi avesse creduto.