Ma al di fuori la concorrenza non è libera per volere dell'UE o di altri accordi internazionali che non dipendono da noi?
Inoltre, sì, tutto ciò va a vantaggio di quelle aziende che continuano a produrre, ma perchè chiuderne altre magari con esperienza decennale, invece che imporgli un divieto di vendere nel mercato comune, lasciandole libere -se sopravvivono- di esportare?
Infine, ammesso e non concesso che questa pratica abbia un qualche fondamento - che sto cercando di trovare - mi domando perchè e su che basi un paese deve limitare culture storiche a favore di un altro che magari non ha neppure ancora gli impianti. Se tutto questo ha come ragione la riconversione delle colture in nuovi prodotti, perchè non lasciare questo compito ai nuovi membri, ma pur sempre rispettando anche per loro coltivazioni tipiche, che evidentemente sono diverse da zona a zona?