esatto. per questo bisognerebbe vietare, da un lato, un uso di termini specifici/tipici per prodotti similari, anche nei casi in cui non si può parlare di marchio ingannevole; dall'altro bisogna assegnare la denominazione solo a chi realmente risponde ai requisiti richiesti con procedure più idonee.Originariamente inviato da MasterLibe
spesso il consumatore, anche se gli si dà un vinaccio, si lascia influenzare un po' troppo dall'etichetta.
per il resto quel che dici è corretto, non è certo l'etichetta che fa la qualità, né tantomeno ci dev'essere un'intenzione in questo senso, ripeto dev'essere un riconoscimento ex post.
...in quanto all'olio... non sai che ti perdi se non assaggi quello toscano. vero, non il Carapelli.![]()

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