mah..Originariamente inviato da matra
Aggiornamento da Massimo Gramellini (La Stampa)
Un ragazzino di Ferrara con la pancia a strati come una millefoglie viene sgridato dal professore di ginnastica che lo ha sorpreso a ingurgitare l'ennesima porcheria. Per tutta risposta chiama la mamma e si mette a frignare dentro il telefonino, prima che il prof glielo sequestri. Ma di lì a poco la signora e il suo compagno piombano a scuola e senza ascoltare spiegazioni lo prendono a testate, mandandolo all'ospedale con la faccia gonfia di lividi.
E' proprio vero che dagli uomini non si riesce mai a ottenere una reazione equilibrata. Abbiamo versato fiumi di inchiostro per esecrare la tendenza dei genitori contemporanei a sdraiarsi acriticamente sul comportamento dei figli, accettando per buone le loro versioni ed esautorando gli insegnanti da ogni autorità. In un rigurgito di conservatorismo reazionario, qualcuno si era spinto addirittura a vagheggiare il ripristino delle punizioni corporali, purché di portata non superiore allo scappellotto. Ed ecco che la prima coppia in controtendenza si lascia trascinare dalla foga, mettendosi clamorosamente dalla parte del torto. Perché va bene spalleggiare il professore nella sua giusta opera di riconversione del piccolo obeso ad abitudini alimentari più sane. E va benissimo non farsi ricattare dalle lacrime isteriche dell'aspiratore di merendine e comminargli la meritata punizione. Ma questi hanno trasceso, che diamine.
Scusate, mi informano che c'è stato un equivoco con il complemento oggetto del primo periodo. «Lo hanno preso a testate» non si riferisce al ragazzino, ma al professore.
ci vorrebbe una legge che tuteli prima i figli, poi gli educatori, che non sono rappresentati solo dalla famiglia...
per caxxate di questo tipo ai bambini bisognerebbe dare l'affidamento a persone più sane!

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