Io invece sono uno dei pochi a non trovare giusto QUESTO decreto di Bersani, che anziché di liberalizzazione mi sembra di imposizione. Come detto già WIND non prevedeva costi di ricarica per tagli superiori ad un certo TOT, la gente poteva scegliere quella compagnia se non voleva quei costi. Comunque sia, come potete vedere, eliminati i costi di ricarica in molti casi alcuni operatori telefonici sono stati costretti ad aumentare le tariffe (soprattutto quelli che già proponevano le tariffe più basse come ad esempio Wind), perché questo? Semplice la ricarica ha EFFETTIVAMENTE un costo, se fatta prendendo una carta ricaricabile in tabaccheria c'è il costo dell'emissione della carta stessa, nonché quello della percentuale che si intasca il tabaccaio (altrimenti se non dovessero guadagnarci nulla perché dovrebbero venderle?), se fatto dalla banca c'è pure qui la percentuale che si intasca quest'ultima (altrimenti perché dovrebbe offrire tale servizio?). Adesso che, come era prevedibile, molti operatori in un modo o nell'altro hanno ritoccato i piani tariffari tutti ad urlare allo scandalo. E allora che si fa? Introduciamo come a Cuba tariffe calmierate, piani telefonici fissati dal Governo? Quali compagnie investirebbero nel nostro paese? Rimarrebbe la TIM come unica compagnia telefonica nazionale? Sarebbe un passo avanti o indietro? Nel mercato i prezzi bassi derivano dalla libera concorrenza, bisogna agire colpendo i cartelli (questo sì), ma non con imposizioni autoritative di prezzi e tariffe. I risultati altrimenti sono quelli che si stanno profilando. Meditate!