più di tutte sta cosa del latino mi sembra sintomatica di una chiesa che si sta abbarbicando in difesa. Lo sforzo del papa polacco fu proprio quello di adottare un linguaggio che potesse avvicinare le persone e sopratutto i giovani, le grandi spianate, il palco richiamavano il linhuaggio dei concerti, delle adunate epocali, e davano il senso di una chiesa che voleva diventare comunità, che voleva dare e creare identità, il papa lo sapeva benissimo che quei giovani a Tor Vergata non la pensavano come lui su temi quali la contraccezione, il celibato, l'omosessualità e cosi simili, ma gli stava bene lo stesso, perchè sapeva che la società si autoregola, non si può dirigere dall'alto e si accontentava di tutte quelle persone che testimoniavano il carisma della chiesa.

Questo invece viene e ti dice che sei tu a dover parlare la sua lingua e non lui a doversi sforzare di guardare cosa succede. e questo è intollerabile, perchè non è un atteggiamento da "pastore caritatevole" ma da "dux", da condottiero che crea il nemico per creare unione ed identità...

Inoltre vi sembra decente che, con le sfide che abbiamo davanti adesso, sovrappopolazione, emergenza ambientale, AIDS in africa etc etc questi perdono tutto questo tempo appresso ai DICO? Secondo me sbagliano anche i politici cattolici alla Mastella, gli elettori non li seguiranno, apparte le vecchiette che vanno alla messa, of course...