a chi credere?
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EL NIÑO IN LETARGO, ARRIVA LA NIÑA
Marzo-Maggio: la Nina nel Pacifico
El Nino 2006-2007 si è concluso, le acque del Pacifico equatoriale centro-orientale sono tornate a condizioni termiche normali e tendono a raffreddarsi ulteriormente. Un episodio di Nina dovrebbe quindi stabilirsi nei prossimi mesi modificando l'assetto delle piogge in area tropicale. Sarà più intensa l'attività degli uragani in Atlantico e minore nel Pacifico orientale, pioverà maggiormente nel sud-est asiatico, sul Nord dell'Australia e il monsone indiano sarà più intenso. La Nina dovrebbe contribuire anche a ridurre l'anomalia climatica presente in Europa centro-meridionale.
Ormai è ufficiale, l'episodio di El Nino sul Pacifico orientale si è concluso e le anomalie termiche delle acque oceaniche stanno imponendo una condizione neutra per questi mesi primaverili. Ma vi sono buone probabilità di una virata a un'anomalia opposta, ovvero di temperature delle acque pacifiche inferiori alla media. Nei prossimi 2-3 mesi dovrebbe quindi imporsi un evento di Nina secondo la maggior parte dei modelli climatici e il NOAA. Gli eventi più rilevanti associati al fenomeno del Nino sono inondazione in Perù ed Ecuador e siccità in Australia, Indonesia e Filippine, incremento dell'attività ciclonica sul Pacifico e riduzione in Atlantico. Nel 2006 durante la fase crescente del Nino si sono formati infatti solo nove tempeste in Atlantico, contro le 28 rilevate nel 2005. Il trend di riduzione del riscaldamento dell'acqua di superficie e sotto-superficie è iniziato in Gennaio e ora una vasta fascia di temperature oceaniche in condizioni normali si è instaurata nell'area tropicale mentre una prima lingua più fredda della norma si riscontra lungo la fascia equatoriale tra gli 80 e i 140 ° di Longitudine ovest. Sembra quindi profilarsi una situazione simile al 1987-88 quando subentrò un episodio di Nina a maggio dopo quasi due anni di Nino; in questo caso l'episodio di Nino è stato però assai più breve essendo iniziato in agosto-settembre 2006. L'ultimo episodio di Nina risale invece al 1998-2001, molto prolungato e intenso e associato anche a un lungo periodo asciutto sull'ovest degli USA. I primi effetti della Nina sono una riduzione delle piogge nella fascia equatoriale pacifica centro-orientale, soprattutto in primavera e in inverno e un incremento su Indonesia, Malaysia e nord Australia. Durante l'estate si incrementerebbero le piogge sulle Filippine e si accentuerebbe il monsone estivo in India, specie sul nord-ovest del paese, mentre condizioni siccitose tenderanno a imporsi sulla costa occidentale del sud America. Sull'Europa gli effetti di Nino e Nina sono molto più blandi; probabilmente il Nino ha un qualche ruolo nel rafforzare la corrente a getto atlantica come accaduto nell'inverno 2006-2007 nel quale ha contribuito a esasperare un'anomalia già in corso; il cedimento del Nino potrebbe ristabilire gradualmente nel corso dei prossimi mesi una circolazione più ondulata, favorevole a una maggiore alternanza tra periodi di bel tempo e instabili anche alle medie latitudini e sul Mediterraneo. Le previsioni stagionali indicano infatti una primavera ancora più calda del normale, ma abbastanza piovosa.
a cura di Claudio Castellano | 14 Marzo 2007 09:05:52