geronzi dovrebbe andarsene. cmq l'operazione in sé è valida e in un certo senso serve a sbarazzarsi di geronzi e di quello che rappresenta. il banco di roma per ragioni geografico-intrallazzologiche è sempre stata una banca legata da rapporti stretti e non sempre puliti alla politica e in parte ad alcuni ambienti della finanza cattolica (compreso sindona). è stata salvata varie volte dal crack con il denaro dei contribuenti, la tradizione di questi salvataggi risale addirittura nel primo novecento quando capo del governo era giolitti e della banca tanlongo (fu un famoso scandalo dell'epoca, qualcosa di simile a tangentopoli o al crack del banco ambrosiano). da diversi anni sotto la guida di matteo arpe era diventata una banca vera e abbastanza solida, restando a geronzi il ruolo del "presidente" (= il parassita che per tagliare i nastri e bersi un crodino con i partner strategici si becca un botto di miliardi).
il passaggio definitivo sotto unicredito con la guida operativa a profumo significa che il banco di roma è finalmente una banca vera e non sta più sul groppone a noi. la carica data a geronzi è priva di valore operativo (= fa lo stesso lavoro di prima, il parassita inutile) e probabilmente gli è stata data per ragioni simboliche.