Originariamente inviato da ZuperDani
L'hai scritto tu, a rigor di logica.
E, secondo me, non è che si può valutare con il criterio della logica.
Un down, a rigor di logica, non è normale. Quindi se non è normale, non può vivere una vita piena, quindi, se non può farlo, che campa a fare? Uccidiamolo.

Chiaro, sto estremizzando, però sono i rischi che si incorrono nel valutare tutto "con rigor di logica",
Per me la discriminante rimane, appunto, in questo caso, che sono idee orrende ed immonde, e che la libertà di espressione sia solo che una bella foglia di fico messa davanti alle pubenda.
Il tuo ragionamento sul down non calza.
Un conto é svegliarsi una mattina e dire "Un down, a rigor di logica, non è normale. Quindi se non è normale, non può vivere una vita piena, quindi, se non può farlo, che campa a fare? Uccidiamolo."

Un conto é fare un percorso millenario di affermazioni di diritti nel quale si arriva alla conclusione, sancita dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Che ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Che ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Il mio "a rigor di logica" non significava "affidiamoci ciecamente alla logica". Significava "Si é sancito questo. Benissimo, siamo tutti d'accordo. Ma quest'altra cosa non é in contrasto con quello che si é sancito prima?"

Se uno decidesse di professare delle idee viste come negative (i pedofili ed i nazisti erano esempi di lampante opposizione ai canoni morali odierni) senza necessariamente metterle in pratica tramite atti di forza e rappresaglia, é giusto che sia avversato?