Originariamente inviato da Mitico
Non leggo mai Avvenire. Curioso però di sapere le reazioni, mi sono imbattuto in un loro articolo dove era riportata una frase Angelo Pezzana, fondatore de "il Fuori":

"Negli Usa i Gay Pride vedono poliziotti, pompieri, bancari, impiegati vestiti con i loro abiti di lavoro quotidiani proprio per rivendicare il loro diritto alla normalità. Invece in Italia si continua a ricorrere alla mascherata, a un'atmosfera da gran circo da buttare in pasto al pubblico che così giudica il mondo omosessuale come un branco di stupidi".

Hai ragione, nessuno ha il diritto di stabilere cosa sia normale o meno. Ma volente o nolente viviamo in questa società. Si, probabilmente in futuro finirà il pregiudizio sull'orientamento sessuale di una persona. Ma ora? E' giusto rivendicare fieramente ciò che si è, senza vergogna. Ma dal punto di vista pratico, sarebbe anche conveniente vincerla la "battaglia". E magari la via più proficua è un'altra.
negli Usa i Gay Pride vedono poliziotti, pompieri, bancari, impiegati vestiti con i loro abiti di lavoro quotidiani, drag queen, pazzi maniaci vestiti in modo assurdo, gente nuda coperta solo da un pezzettino di stoffa etc.

In Italia i Gay Pride vedono chi ci va, cioe', gente vestita come si veste ogni giorno e chi si vuole vestire esuberante. In Italia non esistono ancora gruppi grossi omosessuali nelle varie polizie, vigili del fuoco etc, a differenza di altri paesi esteri. Questo e' il motivo per cui non vedi gente vestita da vigile urbano, anche perche' non e' che i gruppi di vigili del fuoco vanno al pride singolarmente, ma ci vanno in gruppo sfilando con il proprio striscione.