Originariamente inviato da francofait
Perchè nessuno vve di nespole raccolte agratis nel bosco , neanche gli sviluppatori linux .
Senza lilleri n'se lallera.
Sì, ma si parte dal presupposto che se uno decide di regalare o svendere copie originali del proprio OS lo faccia dopo averci pensato e dopo aver fatto qualche valutazione sui vantaggi che ne potrebbe trarre e sulle difficoltà a cui potrebbe andare incontro.

Per intenderci, Mark Shuttleworth ha deciso di investire un bel po' di soldi in Ubuntu e tra le altre cose ti manda a casa i CD senza tante storie e con una certa celerità (ne ho ordinati 10 per la 6.06 e per la 7.04, in entrambi i casi sono arrivati in meno di tre settimane): lo fa perché è idiota o perché ha fatto due calcoli sull'utilità di questa azione commerciale?

La seconda che ho detto.

Spedire i CD di Ubuntu per Canonical è un investimento, un po' come fare pubblicità su testate specializzate o pagare qualcuno che si occupi del marketing per finire sull'Economist (è capitato un paio di settimane fa se non ricordo male). Io di certo non mi sono tenuto 20 CD qui sulla mia scrivania ma li ho ceduti ad altre persone che hanno se non altro provato Ubuntu. Un paio di queste persone sono ora utenti Linux e le altre sanno che dietro il concetto di open source non ci sono solo smanettoni comunistoidi che lavorano gratis per il "bene della comunità" ma c'è anche chi ritiene, saggiamente, che lavorare per la comunità possa portare anche un po' di soldini in tasca.

Visto che nessuno vive di nespole (che tra l'altro, raccolte nel bosco o comprate fanno sempre e comunque schifo) è bene che anche chi decide di creare una distro Linux e ci si voglia impegnare con serietà cominci a pensare all'aspetto economico, al business in sostanza. Ha poco senso pagare per due anni dei programmatori per sviluppare una distribuzione solo per crearne una italiana senza offrire nulla di veramente utile al mondo open source (ogni riferimento a QiLinux è del tutto intenzionale): quelli sì che sono soldi buttati e forse gli ideatori di quell'iniziativa farebbero bene ad aprire un bel chiosco di nespole. Gli stessi soldi avrebbero potuto essere investiti in modo più saggio in qualche progetto già esistente adattandolo per creare un prodotto pensato ad hoc per il mercato italiano. In alternativa, avrebbero potuto essere spesi per migliorare la localizzazione di un progetto open source o per lavorare sul marketing. Magari "regalando" CD.

Se voglio un CD originale di una distro X e questa me lo offre gratuitamente, me lo prendo senza pagare un soldo; se invece la nostra distro X decide che i suoi CD vanno pagati, allora li pago. Non sono mica io ad andare a rubare i CD o a chiedere qualcosa che non mi è dovuto. Sono loro ad offrirli.

Se lo fanno in modo consapevole, ovvero dopo averne valutato i pro e i contro, bene. Se sono degli ingenui e fanno le cose alla carlona, tanto vale che chiudano bottega e si dedichino all'import/export delle nespole.

.a.