dal mio punto di vista, al giorno d'oggi - e a partire da piu' di un millennio - la religione (inteso sempre come sistema di "norme" e culti) e' uno strumento di potere e la chiesa e' l'istituzione che ha inventato il marketingOriginariamente inviato da foo
ma la faccenda, nel momento in cui la spiritualità si istituzionalizza in religione, resta espressione di un bisogno, di un "palliativo", o assume piuttosto i tratti di una distrazione imposta (aedo ricordava Marx)?
quello che fondamentalmente critico e' il modo in cui alcuni credenti dicono: "dio non e' la chiesa e la chiesa non e' dio, quindi gli errori della chiesa non possono turbare la mia fede"
io dico ok, ma il dio in cui credi e' pur sempre quello che ti ha raccontato la chiesa, e io non credo in una chiesa che e' disonesta solo quando si tratta di soldi o terreni, ma onesta e pura quando si tratta di teologia. No, la teologia e' stata usata - come ogni altra cosa - per ottenere il controllo delle persone: in pratica la chiesa parla di un falsio dio, non e' che predica bene e razzola male. Predica secondo comodita' e razzola ancora peggio.
questo e' il mio pensiero, sintetizzato in poche righe