É keith jarrett. Se io fossi in lui, pretenderei di essere servito da tre ancelle che strisciano per terra in posizione militare e arriverei sul palco già seduto sulla panchetta, trasportato da due culturisti.

Può fare quello che vuole, può dire quello che vuole. Lui è unico al mondo, mentre di umbria jazz ce ne sono a iosa.

I grandi jazzisti sono stati spesso così, comunque: miles era letteralmente inavvicinabile; charlie mingus era in grado di spaccare tutto per un rumore di troppo; freddie hubbard poteva piantare un assolo a metà e iniziare a inveire contro tutti i bianchi seduti in platea; cassandra wilson è anche lei una bambinetta capricciosa, che una volta ha mollato una concerto dopo un o due canzoni perchè l'albergo era stato scadente e non era riuscita a dormire.

Non li giustifico; dico solo che li devi prendere così, perchè questa follia è parte integrante del loro genio, che merita di essere difeso a qualsiasi costo. Ed è per questo che gli organizzatori sono stati stupidi e hanno sbagliato, per me. Stupidi arroganti; loro.