Basta leggere tutto:Originariamente inviato da vificunero
Non riesco a capire una cosa: gli stipendi sono da fame oppure no?
"le nostre fabbriche non sono in Cina, fuori dal mondo. Noi siamo collegati a Internet, vediamo i vostri programmi televisivi e in mezza giornata di macchina possiamo arrivare nei paesi europei più ricchi. Ma con i nostri salari siamo tagliati fuori da tutto. E questo condurrà inevitabilmente a forti tensioni sociali".
Tensioni che portano - come già successo in molte fabbriche automobilistiche dei Paesi dell'Est a una richiesta semplice ma - per certi versi - pazzesca: raddoppiare la paga degli operai. Una cosa che ovviamente potrebbe destabilizzare i conti economici di molte aziende ma che vede lavoratori e sindacati molto compatti. Non va dimenticato che, anche a loro, scorrono continuamente sotto gli occhi le immagini dei successi commerciali, dei fatturati record e dei trionfi di queste macchinine sulla scena internazionale.
Insomma, un cinese che lavora nella fabbrica della Apple e che per l'equivalente di 40 euro al mese fabbrica gli iPod alla fine sta meglio di un polacco che lavora alla linea di montaggio della Fiat 500 o di uno Slovacco che fa i turni alla fabbrica Toyota-Peugeot-Citroen: per il cinese non ci sono possibili confronti di salari con Paesi confinanti. Il suo stipendio ha un solo raffronto: quello con i suoi cittadini.
Ma c'è dell'altro: in Slovacchia, Polonia e in tutti i Paesi dell'Est, invece, le modernissime city car sono regolarmente a listino, anche se ovviamente a prezzi impossibili per i poveri operai. I calcoli sono impressionanti: il costo di una 500 equivale a due anni e mezzo di lavoro di un operaio che la costruisce, quello di una Toyota Aygò a più di tre e via via per le altre.
Non ci vuole molto a capire il concetto, eh. Non sono da fame nel senso che quell'operaio può mangiare regolarmente, avere un tetto sulla testa e un minimo di previdenza sociale. Ma rispetto a gente che vive magari a 100 km. da lui, in un'Europa che si vorrebbe comune, è un poveraccio, peggio di un lavavetri ai semafori in Italia. E i manager che sono glorificati in Occidente per le loro "brillanti strategie" di rilancio del settore dell'auto, per questa gente che non potrà mai permettersi di comprare quello che produce sono un pugno in un occhio. Il sistema così com'è non potrà reggere a lungo, ci vuole poco a capirlo. Ma per le imprese di oggi, il cui obiettivo sembra sempre e soltanto quello di massimizzare il profitto nel breve periodo, "programmazione" sembra una parola sconosciuta.