Originariamente inviato da Electro
Sarebbe bastato indicare i brevetti.

Comunque penso che l'accorodo con Novel possa solo giovare al mondo opensource, per Microsoft l'importante è guadagnare, il mezzo non è importante COME PER QUALSIASI ALTRA AZIENDA.

La verità è che secondo me l'unico obiettivo reale della FSF è combattare Microsoft per delle ideologie contro il capitalismo, in quanto Microsoft è l'azienda capitalista per eccellenza, e ormai lo è quasi anche Google... Se quelli della FSF si preoccupassero di promuovere il software libero, senza dar battaglia a Microsoft ci sarebbero più risultati.

Io sono dell'idea che il software deve essere distribuito secondo la volonta dell'autore, c'è chi vuole guadagnarci con ciò che produce, e chi vuole solo la soddisfazione di vedere il proprio nome divenire famoso, ma non per questo è giusto criticare i due modi di pensare, ognuno fa quel che vuole.

Io penso comunque che il software che si paga sia in qualche modo più efficente gran parte delle volte perchè mentre un azienda ( al dilà di Microsoft, ci sono tante software house ) che sa che deve guadagnarci mette maggior impegno nella produzione, mentre un software gratuito è solitamente fatto a tempo perso, e dato che non si hanno retribuzioni e non si hanno soldi per far marketing esce quasi sempre con qualcosa in meno di uno commerciale. Non per questo però il software gratuito lo considero di fascia inferiore, anzi, Debian penso sia un ottimo sistema operativo server, che non ha nulla da invidiare tutto sommato ad altri prodotti commerciali.

Il punto per me è che, come dice Nixo, molti sono diventati come degli apostoli della FSF e sparano cavolate, per il solo motivo di far cattiva pubblicità a Microsoft. :berto:

Che un programmatore pagato per lavorare su cose che magari nemmeno gli interessano produca cose migliori rispetto ad uno che lavora per passione è da vedere.
Così come non è corretto dire che gli attacchi a Microsoft siano dovuti al fattore prezzo: la stessa licenza GPL prevede che sia possibile vendere il proprio software. Il punto in questione, che spesso si tende a dimenticare, è il software free come "libero", quello a sorgente aperto - fatto che evita di dipendere dai formati proprietari e segreti delle applicazioni a sorgente chiuso. (l'esempio più semplice è quello di un software non disponibile per i sistemi odierni che salvava i dati in formato proprietario: come si recuperano quei documenti?)

Che poi spesso certi atteggiamenti possano sembrare integralistici posso anche essere d'accordo, però ritengo che in qualche misura una certa intransigenza possa anche essere utile a conservare le idee e i principi del free-software. Del resto nel mondo Linux ci sono entrambe le posizioni (quella idealistica e quella più pragmatica) e a mio modo di vedere, per come sono bilanciate attualmente, danno buoni frutti.