La filosofia del Black Hat Seo è chiara: fregare i motori per riempire il più possibile il portafoglio.

E' vero che google e company fanno il bello e cattivo tempo, è vero che su internet per avere successo occorre forzare, è vero che esiste la sfida intellettuale tra bhs, wm e i motori, ma ottenere la vittoria e risultati soddisfacenti a qualunque costo, anche riempendo di merdaccia e contenuto artificiale senza senso o ultra ripetuto la rete con milioni di pagine, sinceramente non mi piace.

Il black hat seo, vale a dire lo spammer, vale a dire colui che crea milioni di pagine dal contenuto insensato, artificiale, o rielaborando tramite software contenuti già esistenti (magari fosse almeno solo quest' ultima la pratica) è anche lui un navigante che ha spesso bisogno di ricercare informazioni.

Personalmente approvo molte tecniche proibite dai motori e che praticano i bhs, ma solo se usate per spingere o forzare o tirare in alto contenuti non dico utilissimi ed unici, ma almeno decenti.
E' decente un contenuto creato da un software per quanto possa essere sofisticato?
Per me no, e credo che lo sarà (indecente) almeno fino a quando vivrò.

La sfida intellettuale tra motore e bhs crea una spinta dialettica al miglioramento reciproco, senza dubbio. Ma non dimentichiamo il campo di battaglia, le serp, su cui ci sono milioni di "civili" (utenti) che ci rimettono. E non credo che uno spammer faccia tutto questo "solo" per una sfida.
Quindi mi chiedo:
ne vale la pena?
il fine (soldi) giustifica i mezzi?
Credo che la risposta di uno spammer è ovvia...

IMHO