Originariamente inviato da wsim
In Inghilterra, Francia, Germania un ministro della giustizia del genere sarebbe stato costretto a rassegnare le dimissioni senza se e senza ma.
Qua siamo al ridicolo, e unicamente perchè i 3 seggi al senato dell'Udeur (di cui uno è il suo) sono fondamentali per il governo.
Bah, che tristezza...
Domandone da perfetto ignorante in materia etico/legale:
Ma da un punto di vista etico è corretto rassegnare le dimissioni anche se si è semplicemente indagati, oppure è giusto farlo solo nel momento in cui si è condannati in via definitiva?
Così, a istinto, sembrerebbe più giusta la prima opzione, o forse ha ragione chi dice che finchè non viene provata la colpevolezza (anni, insabbiamenti e conseguenti prescrizioni) non ci sono i presupposti per dimettersi?
Dato per scontato che nel nostro paese la seconda alternativa è sicuramente la più gettonata, cosa succede all'estero? come vengono affrontate questo tipo di questioni?
![]()