Trentamila maglie da gioco, Ventimila tute, 18mila palloni, seimila borse, migliaia e migliaia di portachiavi, portamonete, portafogli, tutti rigorosamente azzurri, tutti marchiati con il simbolo del Napoli, tutti prodotti dalla Diadora. È corsa al gadget, una corsa così folle che nemmeno l’azienda di Caerano di San Marco, sponsor tecnico del Napoli, s’aspettava: tutte le maglie ufficiali prodotte per inizio stagione (diecimila), sono state vendute in un battibaleno. Anche le prime casacche «replica» (ventimila) identiche alle originali ma di materiali differenti e prezzo inferiore (per non pesare troppo sulle tasche dei tifosi) sono andate esaurite. Il «rinforzo» di produzione abitualmente previsto per dicembre è già interamente prenotato dai tifosi, alcuni aspetteranno fino a gennaio per avere la maglia del giocatore del cuore. Non c’è una classifica del calciatore più amato: le casacche vengono vendute senza nome e numero, generalmente sono i tifosi a chiedere di stampare sul retro il nome del campione preferito. Ai tre store ufficiali già aperti, due a Napoli e uno a Portici, da qualche settimana si è aggiunto un nuovo punto vendita a marchio Diadora-Calcio Napoli: si trova nel cuore del centro storico di Afragola, al corso Garibaldi. Anche nel nuovissimo «fan shop» c’è folla di clienti-tifosi, ma saranno i prossimi due mesi a far registrare, anche ad Afragola, picchi assoluti di acquirenti. La maggior parte delle vendite stagionali, lo sanno bene le aziende che producono materiale con il marchio delle squadre di calcio, si concentra in concomitanza con il Natale: la casacca della squadra del cuore è un dono molto gradito sotto l’albero. Ma all’ombra del Vesuvio le previsioni non sono possibili, vengono ribaltate, così in città e in provincia i «picchi» di vendita arrivano all’improvviso, meglio, sono costanti nel corso della stagione. E il Napoli diventa un caso di studio. L’anno scorso, sponsorizzando gli azzurri in serie B, la Diadora ha venduto circa 170mila «pezzi» a marchio Napoli, dalle tute, alle maglie, ai gadget; più o meno lo stesso numero di prodotti venduti con il marchio «Roma», solo che i giallorossi giocavano in serie A. Quest’anno il record della passata stagione rischia di essere stracciato prima di gennaio e così il Napoli si ritrova fin d’ora in corsa per lo «scudetto del merchandising». Oltre alla Diadora, infatti, la società azzurra ha ceduto i diritti di sfruttamento del marchio ad altre società che hanno invaso il mercato con prodotti di ogni genere, tutti a marchio Napoli, e tutti a prezzi contenuti: una linea voluta fortemente dall’ufficio marketing del club, retto da Alessandro Formisano, per sconfiggere il mercato del falso.