Non mi sembra un ipotesi giusta. Si dice infatti che l'età migliore è nella gioventù, poco dopo la maggiore età, perchè si hanno capacità fisiche ed elasticità mentali a buon livello. Eppure un uomo di 40 anni ha più conoscenza della vita che gli permette di sopravivere, ma anche solo di affrontare le situazioni (quindi non solo conoscenze specifiche) in maniera migliore.Originariamente inviato da Hwa-Rang
Anch'io a volte rifletto su questo argomento.
Il fatto che l'infanzia di un essere umano (dal punto di vista biologico, intendo) duri molto tempo, mi sembra una spiegazione ragionevole. Non vorrei dire castronerie, ma dai pochi esami di sociologia che ho fatto mi pare che sia proprio questa l'ipotesi più avvalorata. Non ricordo quale sociologo diceva che il bambino è un "feto di primate fossilizzato": alla nascita, cioè, un cucciolo di scimmia è molto più avanti nello sviluppo rispetto ad un cucciolo di uomo, e questa "lentezza" nello sviluppo è più o meno costante nel corso della vita.
Anche dal mio punto di vista le cause biologiche hanno grande importanza in questa questione.
Poi c'è chi parla di bamboccioni...
Nell'articolo di Nillio si parla di energia allocata alle capacità mentali, forse questa potrebbe essere una piccola parte della risposta, ma credo che sia ancora incompleta: Non si può racchiudere tutto semplicemente parlando di energià (devo ammettere che ho letto l'inizio, e data la lunghezza sono passato alla conclusione in sintesi).
Per curiosità quale corso di laurea segui o hai seguito?