per chi non ricordasse

"Wind, il terzo operatore nazionale di telefonia in Italia, vuole trasferire 428 lavoratori dalla sede di Milano a quella di Roma.
Dopo aver esternalizzato il call center di Sesto San Giovanni a marzo, precarizzando 275 lavoratori, procede ora a una nuova ristrutturazione sulla pelle di centinaia di famiglie.
Tutto ciò accade mentre il bilancio ufficiale dei primi 9 mesi di attività del gruppo ci dice che rispetto al 2006:
i ricavi hanno superato i 3,5 miliardi di euro, + 4,3%
i ricavi della sola telefonia mobile superano i 2,5 miliardi di euro, +9,3%
i clienti sono 15 milioni e 300 mila, + 5,7%
la mole di telefonate in minuti è aumentata del 27%, e gli sms del 62%

Insomma un’azienda che ha visto clienti e ricavi aumentare grazie all’impegno dei lavoratori che adesso vengono scaricati. Ecco un altro aspetto delle privatizzazioni, fino a un anno fa Wind era di proprietà Enel, quindi pubblica. In meno di un anno siamo già alla seconda ristrutturazione.
Dietro la parola trasferimento si nasconde in verità il licenziamento, parliamo di madri e padri di famiglia, lavoratori con un mutuo sulla testa, non di macchine che si possono spostare a piacimento da una parte all’altra del paese. Trasferimenti funzionali solo all’aumento dei profitti di un’amministrazione senza scrupoli.

Dopo anni di sacrifici ecco la moneta con cui vengono ripagati i lavoratori. Trasferimenti che se andassero in porto sarebbero solo l’antipasto della dismissione in futuro del sito di Milano. Difendere il diritto al lavoro oggi significa difendere il diritto al lavoro di tutti i lavoratori Wind in tutto il paese. Solo lottando si può impedire all’azienda di raggiungere i propri obbiettivi.
Gli imprenditori prima hanno deindustrializzato la città e speculato nell’edilizia, ora, grazie soprattutto alle leggi sulla precarietà ed alla inadeguatezza dei contratti collettivi di lavoro ristrutturano anche il settore delle telecomunicazioni. La responsabilità è anche dei dirigenti sindacali che hanno accettato in questi anni norme e contratti nazionali inadeguati che hanno permesso agli imprenditori di fare più o meno quello che hanno voluto. Diventa sempre più urgente avere un contratto nazionale adeguato sotto ogni aspetto, normativo e salariale, che difenda gli interessi dei lavoratori.

Il 10 dicembre i lavoratori Wind di Milano hanno approvato un ordine del giorno che recita "I Lavoratori hanno confermato all’unanimità il mandato a richiedere il ritiro del progetto dei trasferimenti ed il mantenimento dei livelli occupazionali dell’unità produttiva milanese".
Il sindacato deve attenersi a quanto richiesto dai lavoratori.
- Nessun trasferimento se non su base volontaria
- Ricollocamento su Milano di chi non è disponibile a trasferirsi con posizione di pari livello
Facciamo appello a tutti i delegati e i lavoratori che tutti i giorni sul proprio posto di lavoro devono combattere l’arroganza padronale a sostenere la lotta dei lavoratori Wind. Per quello che ci riguarda come delegati e lavoratori della Rete 28 aprile saremo al vostro fianco e faremo quanto nelle nostre possibilità per sostenervi."