ehm.. si... la definirei una corrente di pensiero antiglobalizzazione pacifica:
il teorico pioniere di questo concetto è Latouche, in italia c'abbiamo Maurizio Pallante*, non ho letto il suo "descrescita felice" ma ho sentito alcune sue conferenze e devo dire che il punto di vista è molto interessante: la parsimonia delle risorse naturali, arrivare a far si che la specie umana abbia impatto ambientale 0, per la sopravvivenza di tutti.
In 2 parole si propone di trovare soluzione alternativa al consumismo sfrenato e al progressivo diminuire di risorse (vedi il petrolio, ma anche risparmio energetico in generale, acqua etc...) In primis è necessario rivalutare le economie locali a scapito di quelle "multinazionali". PEr cui si acquista in loco anzichè importare da chissàddove, il riciclo e lo scambio e la progressiva riduzione dei consumi dovrebbero completare l'opera.
NEgli states c'è un tizio pioniere del primitivismo (tal ZOrzan) che estremizza questi concetti fino a sostenere che l'uomo può vivere senza distruggere se stesso e l'ambiente che lo circonda solo se vive in una società primitiva. Il film-documentario "surplus" da un'idea di come funziona.
Sfizioso come argomento...
peccato che una percentuale minima di noi europeri si faccia un sacco di pippe mentali illudendosi di salvare il salvabile quando poi il resto del mondo se ne strabatte e dagli states alla corea consumano, producono ed inquinano a tutto spiano quindi, come diceva qualcuno in un 3d sui cosmetici... inutile, se no a sentirsi dei perfetti ecologisti da strapazzo e far finta d'aver la coscienza pulita




*attenti, è assolutamente grilliano