Del cugino di Filippo , Giovan Paolo Negroli , il Metropolitan conserva anche questa impressionante corazza.



La corazza faceva parte evidentemente di un'armatura intera , come si evince dai fori sul lato destro che servivano per collegarla alla resta (altra parte dell'armatura) realizzata per un guerriero di gigantesche dimensioni.
La decorazione è simile a quella dell'elmo precedente con figure grottesche e motivi vegetali , ma anche l'occhio profano come il mio , distingue la minor finezza dei particolari rispetto alla precedente.
S'intravedono alcune tracce di colore che farebbero supporre che a suo tempo i rilievi erano probabilmente dorati su fondo scuro per aumentarne il contrasto.

Giovan Paolo non ha sicuramente la finezza del cugino ma è molto migliore come uomo d'affari: nonostante la guerra con la Francia egli riesce a impiantare con i transalpini un florido commercio di armature.Il giovane fratello di Giovan Paolo , Giovan Pietro (che fantasia con i nomi... ) s'installa a Parigi come agente e oltre alle armature importa molti oggetti d'arte milanese che piazza alla corte francese.
I cugini moriranno ricchi e i loro figli dopo aver fatto fruttare ulteriormente i capitali entreranno a far parte della nobiltà.
Il "magnifico" Filippo Negroli invece , morirà cieco e in povertà senza discendenza , ma le sue opere resterenna a testimoniare la sua incredibile abilità.