Onestamente non posso aiutarti a sciogliere questo gravoso dubbio: ho avuto poche esperienze con la città di Torino. La prima volta ci andai nel 1997, o 1998, forse era il 1998, credo il 1998, penso proprio di sì; arrivai con il treno da Milano, ed era una delle prime volte che mettevo fuori il naso dalla mia valle. Attraversare la pianura, fermarsi a Milano ad aspettare la coincidenza e poi ancora giù, giù nella grande pianura del nord Italia. Era giugno. Penso di essere sicuro, abbastanza sicuro: era il mitico e ormai passato alla storia giugno del 1998. Se vuoi smetto, eh? Però potrebbe interessarti. Era un fresco, mitico, e ormai passato giugno del 1998 e la pianura scorreva veloce, beh non molto veloce a dire il vero; ad ogni modo quella pianura scorreva. Sì, scorreva e scorreva fino a Torino sotto il cielo e le nuvole di passaggio che, quando sono bianche e non piove, girano e vagano sotto le montagne, un po' a caso, un po' per noia. Credo che anche oggi, a dieci anni distanza, quella stessa pianura stia ancora scorrendo fino a Torino. Milano-Torino. La grande pianura. Forse, nel 2028, qualche altro giovanotto sveglio, beh se devo essere sincero non ero proprio sveglio sveglio ai tempi, forse anche adesso, comunque può darsi che nel 2028 qualche giovane scenda da qualche valle stretta e buia e andando verso Torino non trovi più la pianura che scorre. Magari Torino e Milano saranno un unico mostro di cemento, un gigantesco labirinto di strade con semafori, rotonde e la gente che passa con il rosso. E allora in mezzo all'erba di una rotonda, o accanto ad un semaforo, metteremo una lapide e ci scriveremo: qui, una volta scorreva la pianura.