"L'uscita della sinistra radicale dal Parlamento è positiva. Con essa è fuori l'interdizione eretta a sistema, che ha contribuito all'arretramento del nostro Paese rispetto ai nostri concorrenti, anche europei"

E certo, non è stata mica la corruzione dilagante e l'incapacità di un'intera classe dirigenziale di calarsi in una mentalità competitiva e di mercato a fare arretrare l'Italia; no, è stata la sinistra radicale (che non ha mai contato un tubo, è uscita dal governo Prodi nel 1998, c'è rientrata nel 2006 e a parte un po' di folklore in realtà ha votato tutti i provvedimenti centristi, tanto da essere fortemente penalizzata dal suo elettorato).

Finchè la mentalità dei nostri imprenditori è questa, dove vogliamo andare? La pensavo migliore, la Marcegaglia mi sembra lo specchio di quelle impresucce provinciali che rendono il capitalismo italiano piccolo e asfittico, gente che ha fatto carriera nell'italietta dove gli affari si fanno solo con gli amici e con gli amici degli amici. Non che il sindacato, ad esempio, non abbia le sue colpe, ma non ho mai visto da parte di Confindustria una parola di autocritica e di stimolo alla classe imprenditoriale a modernizzarsi e ad accettare la sfida del mercato, a investire in innovazione, a smetterla di dare la colpa delle proprie scelte progettuali sbagliate a tutti tranne che a sé stessi. Finché non ci sarà una seria autocritica, Confindustria resterà un'associazione di "padroni" e non di imprenditori.