Sia il database “internazionale” che il database “napoletano” evidenziano
come siano le stime delle case d’asta a guidare le quotazioni dei dipinti. Tali
stime riflettono solo in parte il valore storico-artistico del dipinto. È
confermata l’idea comune che le case d’asta più importanti possano spuntare
prezzi di aggiudicazione più alti (+40% Sotheby’s, +39% Christie’s), questo
in parte spiegato dalla maggiore capacità di attirare compratori, in parte dalla
credibilità riconosciuta ai loro esperti. Trova riscontro anche l’idea che i
dipinti ad olio abbiano quotazioni superiori (+48% rispetto ad altre tecniche
pittoriche) così come i dipinti su tela (+68% rispetto ad altri supporti); di
minor impatto sulle quotazioni sono le dimensioni dei quadri (+0,002%).
L’Italia è un mercato meno redditizio (-27%), mentre dominanti sono piazze
come New York e Londra. Inoltre, è confermato che l’esistenza in vita di un
artista limiti le sue quotazioni (-55%). Infine, non è statisticamente provata
una maggiore o minore redditività di dipinti di artisti italiani.


http://www.fedoa.unina.it/1377/01/De...Ambientali.pdf

qui trovi anche la tiritera dei coefficienti e i metodi di valutazione più noti.