E quindi a breve avremo una sconfinata e labirintica enciclopedia completamente dedicata alla dieta mediterranea: dodici milioni di pagine con ben regolamentati tutti gli aspetti di questo straordinario quanto inesistente regime alimentare. La pasta con pomodoro e basilico occuperà lo spazio di un intero volume dove vi si stabilirà con certezza assoluta che lo spaghetto deve avere un diametro di X millimetri e una lunghezza di X centimetri, che il basilico deve essere disposto sul piatto a cascata e con gesto semicircolare, ben esperto e misurato e che le foglie della pianta saporita non devono pesare più di X grammi di peso complessivo. Per non parlare del sugo di pomodoro che dovrà contare al massimo il numero di ventisette semini; o ancora della quantità massima di forchettate necessarie per garantire i benefici effetti della mirabolante dieta. Il tutto ben certificato, non potrebbe essere altrimenti, dalla Commissione Europea, dalla Fao, dall'Onu, dall'Unesco, dalla Banca di Sviluppo della Conferenza dei paesi produttori di Basilico, dall'alta corte dei diritti dell'uomo e dall'Ufficio Brevetti di Monaco di Baviera. E per promuovere il grandioso progetto verrà scelta con ampio concorso pubblico una felice testimonial delle virtù mediterranee sebbene già si vociferi, nei silenziosi e laboriosi corridoi del Commissario della Dieta Mediterranea, che il nostro beneamato e sempre stimato cavaliere presidente trascorra le sue lunghe giornate telefonando ad amici e collaboratori per evitare che il gran desiderato titolo finisca nelle mani dell'Ispagna o della Magna (è proprio il caso di dirlo) Grecia, o peggio ancora di qualche volto delle coste africane con tanto di poco civile e altrettanto poco cristiano velo. Ne andrebbe dell'onore della patria.