non sono bravo a recensire, è un modo di scrivere che non mi si confà... è così distante dal racconto, dal romanzo. Nonostante questo c proverò, chiedendo scusa a wsim, se m'improvviso in un'arte che non m'appartiene.

La solitudine dei nùmeri primi, è un romanzo che inganna il lettore. Lo fa dal suo titolo fuorviante che solo dopo un attenta analisi prende significato. E lo fa anche nella narrazione, suddivisa in capitoli all'apparenza sconnessi fra loro.
Emerge subito, dalla prima pagina, il retrogusto amaro che lo scrittore vuole trasmettere, atraverso personaggi comuni, che diventano speciali grazie ad una quotidianità celata, di cui nn siamo mai spettatori.
Figli e genitori, tutti persi nei loro meandri e distanti anni luce, si avvicendano nel libro cogliendo a pieno il gap generazionale che da sempre li divide.
Mentre intorno il mondo va avanti, queste piccole storie, si uniscono, si dividono e si ritrovano allo stesso ritmo con cui ci immedesimiamonelle loro situazioni.
Esiste l'amore? due person sono davvero destinate a restare assieme, perchè totalmente in sintonia e unite ad incastro come due pezzi d'un puzzle? Si posson riunire due strade divise molto tempo prima?
Giordano, senza bisogno di eroi o di tragedie, se non quelle che tutti abbiamo vissuto, dice la sua.

l'ho riletta e non mi piace. ma spero uguamente che possa cmq convincere qualcuno a leggere questo libro.