Originariamente inviato da Arcane
Tralasciando il fatto che questi linguaggi vengono ancora insegnati nelle università, secondo voi hanno ancora un futuro ? Ha senso impararli ?

Voglio dire, da quel che vedo, i linguaggi che vanno per la maggiore sono python, java e vb.net, perchè hanno l'indubbio vantaggio della velocità ....per sviluppare un' applicazione in C, ad esempio, ci vogliono sicurmente molte più righe di codice e di conseguenza molto più tempo..

Il C/c++ d'altra parte ha delle maggiori prestazioni....ok.....ma con i megacomputer che abbiamo al giorno d'oggi si sente davvero la differenza ? E' un grosso problema se un programma occupa 100mb di ram piuttosto che occuparne 50 ?

Faccio questa domanda perchè sono attratto da questi linguaggi "old style", ma non vorrei che impararli sia solo una perdita di tempo...
Secondo me una migliore domanda è se e quanto ha senso usarli anzichè impararli.
Ad oggi vi è veramente un mucchio di gente che si ostina ad utilizzarli anche per i task più semplici (operazioni ricorsive, scripting) per il solo fatto che "sono veloci" senza chiedersi se l'applicazione che intendono sviluppare tale velocità la richiede effettivamente (e.g. algoritmi) o no (GUI, semplici applicazioni di rete, in definitiva la maggiore parte delle applicazioni che ci sono in giro).

Impararli ha sicuramente senso.
Gli stessi linguaggi ad alto livello da te citati sono scritti in C/C++ e in C/C++ sono estendibili. Determinati campi del software semplicemente non possono fare a meno di C e C++. Il punto è che se in tali campi non rientri è semplicemente sconveniente utilizzarli.

Poi una pratica che sta prendendo sempre più piede è quella di utilizzare un linguaggio di alto livello come linguaggio principale e integrare C/C++ solo nelle parti critiche in cui essi sono effettivamente richiesti per motivi di velocità.
Un programmatore con una buona dimestichezza in Python e C, ad esempio, per me ha una marcia in più rispetto ad un altro che ha una ottima dimestichezza col solo C. Ha in mano due linguaggi che riempiono l'uno le lacune dell'altro e con cui può fare virtualmente tutto quello che gli pare.