come ha detto recentemente don Luigi Verzè, quello che aiutò il Cavaliere a spostare le rotte aeree da Segrate (dove doveva nascere Milano 2) su un centro già abitato da altri, «è un dono di Dio epocale, non solo per il mio ospedale e per il Milan, ma anche per questo paese» (nel senso di Italia, non di Milano 2). Don Verzè, che inaugurava un nuovo padiglione del San Raffaele alla presenza del dono di Dio, s'è poi rivolto direttamente a lui (al dono, non a Dio): «Grazie a te, caro Silvio che porti la croce in questi tempi nel nostro caro paese» (inteso sempre come Italia, non come Milano 2). Il Dono ha annuito.

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