dimenticavo....
<html>
<script>
function apice(s){
return s.replace("'","\'");
}
function removeNL(s) {
/*
** Remove NewLine, CarriageReturn and Tab characters from a String
** s string to be processed
** returns new string
*/
r = "";
for (i=0; i < s.length; i++) {
if (s.charAt(i) != '\n' &&
s.charAt(i) != '\r' &&
s.charAt(i) != '\t') {
r += s.charAt(i);
}
}
return r;
}
function init() {
alert( apice(removeNL('
La Commedia o Divina Commedia (originariamente Comedìa; l'aggettivo Divina, attribuitogli da Boccaccio, si ritrova solo a partire dalle edizioni a stampa cinquecentesche) è un poema di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di versi endecasillabi, in lingua volgare toscana. Composta secondo la critica tra il 1304 e il 1321, la Commedia è una delle più importanti testimonianze letterarie della civiltà medievale e una delle più grandi opere della letteratura universale, conosciuta e studiata in tutto il mondo. L'opera ebbe immediatamente uno straordinario successo. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato dai primissimi anni della diffusione dell'opera e fino all'avvento della stampa, in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo, dando vita ad una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta fino alle edizioni moderne; si parla così di secolare commento. La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato una oggettiva difficoltà nella definizione del testo critico. Oggi si dispone di un'edizione di riferimento realizzata da Giorgio Petrocchi (La Commedia secondo l'antica vulgata, Milano, A. Mondadori, 4 voll., 1966-67); più di recente un'edizione critica è stata curata da Federico Sanguineti (Dantis Alagherii Comedia, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2001).</p>')));
}
</script>
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