Sono argomenti piuttosto complessi.
L'etichetta di per se, non ha molto valore, finquando nonentra in scena un regolamento che la prenda in considerazione.
Io a livello teorico sono pienamente d'accordo con lui, quando dice che "I feti, i neonati fortemente prematuri, i ritardati mentali gravi e coloro che sono in uno stato vegetativo permanente, cioè senza speranza, costituiscono esempi di non persone umane. Tali entità fanno parte della specie umana, ma non sono persone".
Però poi bisogna capire a livello pratico in cosa si traduca. Perdono i loro diritti? Li acquisisce qualcun'altro per loro?
Non per niente ogni ordinamento giuridico, da tempo ormai, riconosce l'incapacità d intendere e volere. Noi la vediamo come una cosa etica e morale, ma nella realtà priva un individuo dei suoi diritti principali quali la libertà di scelta, e spesso anche quella fisica.
Quindi credo che questa "Carta di firenze" sia una naturale evoluzione di quello che già attualmente è in vigore.
Certo è che il rischio d'intransigenza, come in ogni cosa, è dietro l'angolo. Ed è proprio in questo senso che nasce la sostanziale differenza fra il progresso libero e il progresso "selezionato".
Per essere più chiaro, questa interpretazione deve garantire il diritto alla vita(per chi nn vi si riconosce) e non farlo diventare un dovere di vita.