“Signor Presidente, piaccia o no ai colleghi presenti in Aula, noi da sempre abbiamo considerato una delle nostre battaglie quella contro i costi della politica, che sono cosa diversa dai costi della democrazia. Qualcuno tende ad identificare i due aspetti, ma non è così.
Noi vogliamo essere il sensore di quei cittadini che da tanto tempo ci stanno dicendo che siamo andati oltre il lecito. Questo articolo aggiuntivo cerca di porre un riparo ad una arroganza del potere che si è espressa con riguardo ai rimborsi elettorali ai partiti. Mi riferisco al fatto, già verificatosi nella scorsa legislatura, che in caso di scioglimento anticipato del Senato e della Camera il versamento delle quote annuali continua, come se non vi fosse stata alcuna interruzione della legislatura.
Credo che siamo in presenza di una vera e propria arroganza del potere, in quanto è come se noi stabilissimo per legge che un dipendente o un lavoratore licenziato il 15 febbraio abbia il diritto di conservare lo stipendio di tutto l'anno anche quando è stato licenziato. Credo che ciò vada non solo contro la logica, ma rappresenti anche uno schiaffo alla gente, alle famiglie e a tutti coloro che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Credo che non sia tollerabile il fatto che noi possiamo accettare una situazione di questo tipo.
Potrebbe succedere perfino che anche questo Governo cada - può succedere, non poniamo limiti - il che vorrebbe dire addirittura una triplicazione dei rimborsi elettorali ai partiti. Ciò è assolutamente inaccettabile!
Per questo motivo chiediamo a questo Parlamento di valutare, di riflettere e di sentire ciò che pensa la gente per le strade.
Abbiamo raccolto un milione di firme e abbiamo incontrato un milione di persone in queste settimane.
Questo rappresenta uno dei principali temi che sta a cuore alla gente.
Inoltre, con il comma 1 chiediamo anche che il rimborso sia collegato non tanto al numero degli elettori, ma al numero di coloro che esercitano il diritto di voto. È una piccola variazione ma significativa, perché quanto meno lega il rimborso a coloro che effettivamente vanno a votare."