comunque ho trovato questo, su un portale di ricercatori, ma evidentemente vale per qualunque lavoratore:

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Un ricercatore straniero che lavora in Italia può godere dei diritti di previdenza sociale una volta tornato nel suo paese? E’ possibile versare i contributi di previdenza sociale nel paese di origine mentre si lavora in Italia?

Come regola generale, se un cittadino straniero è fiscalmente residente in Italia, ossia paga le tasse in Italia, contribuisce allo stesso tempo al versamento dei contributi di previdenza sociale.
In accordo con la legislazione italiana, il cittadino straniero che soggiorna in Italia per un periodo inferiore a 183 giorni nell'arco dell'anno solare non viene considerato come un cittadino fiscalmente residente e quindi può richiedere di pagare le tasse e versare i contributi di previdenza sociale nel proprio paese di residenza. Se il cittadino straniero soggiorna in Italia per un periodo superiore ai 183 giorni nell’arco dell’anno solare è considerato automaticamente residente ed è tenuto quindi a pagare le tasse e versare i contributi di previdenza sociale in Italia.
Un’eccezione a tale regola generale può essere prevista nel caso in cui il Paese di origine del cittadino straniero abbia sottoscritto con l’Italia una Convenzione contro la doppia imposizione sul reddito e/o sul patrimonio.


Il lavoratore straniero, cittadino di un paese che abbia sottoscritto un accordo di tale natura, può infatti scegliere se pagare le tasse nel paese di residenza o in Italia.

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