Ma la cosa più assurda, in questo paese di guano, è questa:
Neanche una (definitiva) sentenza serve a un cazzo...fino all'ultimo degli imbecilli si sente in diritto di metterla in discussione."Mi lascia letteralmente esterrefatto": sono invece le prime parole di Carlo Alberto Defanti, il neurologo ed ex-primario del Niguarda di Milano che dal 1995 ha in cura Eluana. Defanti osserva che, in base a questo atto, "non si fa quel che bisognerebbe fare: applicare una sentenza del tribunale della Repubblica Italiana".
Non parlo dal punto di vista umano, che sarebbe troppo, ma legale.