qui l'abbiamo vissuta in prima persona agli inizi degli anni 90

Cominciamo dalla fine. è il 30 maggio 1996, un uomo di 32 anni viene trovato morto carbonizzato all’interno della propria auto, sulla Palermo-Agrigento. Per capire cosa è successo bisogna tornare nell’estate del 1990, per le strade del centro di Palermo e chiedere in giro di Giovanni Sucato, “il mago dei soldi”. Un nuovo re mida, che va in giro promettendo -e per un certo periodo anche elargendo - interessi da capogiro. All’inizio erano piccole cifre, 100.000 lire, che dopo un’ora diventavano 200.000. La voce si sparse rapidamente, in una città di un milione di persone, ma che certe volte sembra un paesino di montagna, e centinaia di persone erano a bussare alla sua porta, implorandolo di prendere il loro denaro. Le quote andarono aumentando; c’erano tagli da 5, 10, 15 milioni e così via. Il tempo per riscuotere il proprio interesse del 100% andava aumentando anch’esso; una settimana-un mese-tre mesi e così via. Diceva che investiva in carichi di banane presi al momento giusto, gioiellerie italiane in Arabia Saudita, speculazioni immobiliari in Tunisia e storie del genere. Il fenomeno andava assumendo dimensioni enormi, la gente avanti a interessi del genere perdeva la testa e organizzava addirittura delle “cordate” per poter comprare delle quote. Fin quando un giorno, nell’ufficio del mago apparve un avviso che diceva “L’Avv. Sucato è andato a incontrare il cavaliere Berlusconi”. Non se ne seppe più niente. Centinaia le famiglie restate sul lastrico; perchè “il re dei soldi” tirò sù la rete nel momento in cui c’erano più pesci; quando la gente aveva cominciato a estinguere conti correnti e vendere case, per affidargli i proprio soldi; rimanendo con un pugno di mosche in mano. Il 22 Novembre 1990 Elio Montenegro, sinsale (intermediatore negli affari) di Giovanni Sucato, viene trovato incaprettato (metodo di assassinio, particolarmente cruento, utilizzato dalla mafia) nel bagagliaio della sua macchina, parcheggiata in viale regione siciliana, a Palermo. Quanche mese dopo toccò a Filippo Quartararo, l’uomo di fiducia del mago, ucciso a colpi di pistola in via Giafar a Palermo; era un “uomo d’onore”, un pentito lo definì “parte della famiglia di Corso dei Mille”. Viene da pensare che tra le persone da lui spinte nella rete di Sucato, ci fossero degli uomini d’onore, che appurata la truffa, decisero di fargliela pagare. Dopo ci fu un processo, lui riapparve, si presentò e ammesse la truffa; venendo condannato per bancarotta fraudolenta nel 1994, rimase a piede libero in attesa nella sentenza d’appello; ma furono i killer a raggiungerlo per primi. Che l’abbia ucciso la mafia è quasi certo, i motivi possono essere due: 1- ha pestato i piedi a cosa nostra, sia direttamente, cioè truffando degli uomini d’onore e indirettamente; operando nel loro territorio 2- tutta la truffa era stata messa in piedi dalla mafia; per fare cassa e riciclare un pò di denaro sporco (prendi 100 puliti-perdi 200 sporchi), Sucato era solo un pupino che è stato fatto fuori nel momento in cui era bruciato. La vicenda ispirò Camilleri, per uno dei sui celebri racconti “L’odore dalla notte”, dove Giovanni Sucato diventa il Rag. Gargano, che truffa mezza Vigata.

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gente che gli portava sacchi della spazzatura, quelli neri grandi, pieni di banconote da 100mila