Originariamente inviato da wsim
Non lo vedo come un difetto, paradossalmente credo che proprio questa freddezza di fondo sia quella che rappresenta meglio lo "status" dei personaggi coinvolti in quelle che erano tutto sommato esistenze quasi amorfe, volte più all'apparenza che alla sostanza e nelle quali le emozioni erano sostanzialmente represse...

Certo, per chi è spettatore e ricorda "Le relazioni pericolose" (però su un soggetto ben preciso e alquanto diverso) il paragone diventa ingeneroso...
me ne rendo conto ma non riesco a vederlo come pregio, in quanto essere umano di sesso femminile ho il inscritto nel codice genetico l'assoluto bisogno di sciogliermi in lacrime di fronte ad una donna in costume settecentesco che lotta per affermare il suo diritto ad essere una persona completa e se non ci riesco mi sento incompleta io

fai conto che ho pianto con l'immenso Eastwood di Gran Torino (sì, l'ho arrubbato, ma poi l'obolo al cinema glielo verso a gennaio)