In alcuni scritti dell'antica Grecia,
opinioni che si scambiano un maestro e un filosofo;
il primo racconta all'altro come i giovani siano diventati prepotenti,
intolleranti, inrispettosi degli anziani e poco avvezzi ad imparare le arti delle guerra.
A buon intenditor poche parole.
Ciò non toglie che la ferocia di certi accadimenti oggi faccia riflettere molto,
ma se le città antiche erano di poche decine di migliaia di persone,
adesso le città contengono milioni di persone e le notizie viaggiano molto più velocemente;
e tutto sembra decadere molto più velocemente.
Devo dire che gli ultimi episodi di cronaca più che ad una crisi sociale,
devono riferirsi anche al vasto e diffuso uso di droghe, alcool et similia.
Menti sconvolte, che compiono atti disumani.
Ragazzi che prendono un fucile vanno a scuola e sparano,
che entrano con un coltello in un asilo, chi si aggira di notte in branco a caccia di
prede... o è un folle nato o è uno che si è bruciato il cervello in qualche modo:
droghe, alcool, vita con sofferenze psicologiche enormi.
L'eccezione che conferma la regola poi esiste sempre, nascono anche veri
e propri cattivi pezzi di m****![]()