Originariamente inviato da whitefox
secondo me parti dal presupposto sbagliato: l'Italia è sempre stata storicamente particolaristica e divisa, e non parlo solo del secolo scorso. Il campanilismo e la diffidenza verso chi va oltre la propria stretta cerchia e anche solo la propria città sono storicamente italiane.
Io mi riferivo principalmente al fatto che in italia il numero di episodi razzisti/xenofobi di questa portata e violenza fosse quasi nullo mentre negli ultimi 12 mesi sono cresciuti notevolmente, come hai detto molto dipende dalle zone in cui si vive. Poi in ultimo il campalinismo era sempre rivolto ai compatrioti ed è filglio della divisione dello stato italiano in microstati fino alla 1860 ed oltre (visto che il regno d'italia non ha mai fatto vere politiche di unificazione della cultura e tentato di creare un vero popolo italiano).

Voglio portare ad esempio la zona di sassari (dove abito) in cui si è passati da un vivi e lascia vivere a mentalità razziste per cui è colpa degli immigrati se non c'è lavoro (e non di una classe imprenditoriale a dir poco ottusa e penosa), che i reati vengono compiuti dagli immigrati e che gli italiani siano tutti bravi, onesti e portatori di ogni virtù.

Una grossa colpa è dei grandi media che, per scopi politici, ha attuato e attua delle vecchie tecniche di comunicazione (le stesse che si usano nelle dittature per sviare l'attenzione dai problemi reali e dalle porcherie compiute dalla classe dirigente del paese).

Ma altrettanto grande è la colpa della società civile che dovrebbe sorvegliare per evitare di arrivare a questo punto ed invece sembra che pensi solo a calciatori, veline realiti e gossip.