Un piccolo appunto: negli anni sessanta chi proponeva il sound e le canzoni d'oltreoceano -dai dik dik a shel shapiro, da celentano a little tony- era un pioniere, in un paese in cui c'era una tradizione inscalfibile legata agli interpreti (modugno, morandi, cinquetti... per capirci).
Se jimi hendrix è arrivato in modo praticamente clandestino in radio nel nostro paese, lo dobbiamo molto ai personaggi di cui sopra. Nulla di diverso dall'opera pioneristica di cui si fece interprete franco cerri, che con fatica cercò di "commercializzare" un jazz molto difficile da ascoltare per le nostre melodiche orecchie abituate a movimenti molto lontani dal levare. Per non parlare di mina... Nessuno di questi personaggi ha fatto la storia della musica a livello assoluto, ma sicuramente sono stati parte di una rivoluzione tutta italiana che senza di loro non avrebbe forse avuto modo di essere. Lo stesso è stato più tardi per un signore che -piaccia o no; ora non è assolutamente rilvante- si chiama vasco rossi.
Sinceramente, parliamo di personaggi che sono eventualmente diventati commerciali solo dopo un periodo più o meno lungo in cui commerciali non lo sono stati per niente.
Anche il "mitico" prog italiano ha vissuto un'era di pura commercialità in cui si copiavano tutti i prodotti stranieri, sull'onda del successo planetario del genere. Ma ciò nulla toglie al pregio di chi ha iniziato l'opera di diffusione di un genere -ancora una volta- precedentemente sconosciuto in tempi e luoghi che li facevano sembrare assolutamente alieni.
Mio parere, nè.