Ho letto la notizia stamani e secondo me non è malaccio come idea. Certo, sarebbe meglio che non ci fossero ghettizzazioni e che tutti potessero stare insieme e fare ciò che gli va in barba a dogmi oscurantisti, ma non siamo nel paese delle favole. L'emancipazione si costruisce un poco alla volta, dal basso, creando spazi di condivisione.
Ora le donne mussulmane possono nuotare in pace un'ora alla settimana? Prima non potevano, quindi benissimo. Inoltre in questo modo si uniscono, si incontrano, si confrontano tra loro e con altre donne magari di fede diversa. Si parlano, comunicano e fanno esperienza di qualcosa che prima era proibito. Vedranno com'è bello potersi fare una nuotata in piscina in santa pace e magari chiederanno maggiori diritti. Inoltre iniziano a rompere dei timori, dei pudori, dei tabù: si spogliano, si mostrano, nella sicurezza di essere solo fra donne e quindi di non rischiare sanzioni.
Se una non ha modo di scoprire come potrebbe essere il mondo cambiandolo, non farà mai alcuno sforzo per cambiarlo.
Questa secondo me è un'iniziativa lodevole. Certo, il politically correct fa ansia, il dogmatismo religioso pure, ci sarebbero mille altre soluzioni più migliori (scritto apposta eh), ma intanto già così non va male.
A controprova, il fatto che in Arabia stiano pensando di far chiudere le palestre femminili private. Questa cosa fa riflettere: non infrangono la legge coranica, anzi, sono una sorta di ghetto femminile; eppure, se le si vuo chiudere, forse è perchè son considerate pericolose? Forse perchè sono luoghi dove le donne, protette tra di loro, imparano a essere maggiormente sicure di sè, si confrontano tra loro, insomma magari complottano e si sobillano a vicenda per avere il diritto di essere libere.