Originariamente inviato da rebelia
ho vissuto sulla mia pelle qualcosa di simile: il fatto e' che alla fine il proprietario ha sempre il coltello dalla parte del manico; se ha deciso di chiudere e vendere, mi sa che c'e' poco che i dipendenti possano fare

nel caso specifico puo' darsi che riescano a forzare la mano al proprietario (magari "farsi vendere") perche' hanno in qualche modo suscitato l'interesse dei media, ma per uno che ci riesce (noi ci riuscimmo, loro sembra ci stiano riuscendo), ce ne sono 10 o 100 che non ci riescono e si ritrovano a spasso senza che ce ne sia veramente motivo (qui attorno sono state diverse le aziende chiuse per motivi piu' o meno campati in aria)

vista la data del thread mi ha piacere non essere totalmente in ignore, detto questo..

non so se sia del tutto pertinente, cmq ho visto operai e relative famiglie "in mezzo a una strada" a causa di aziende che da un giorno all'altro NON falliscono, ma pur avendo lavoro e commesse a strafottere, chiudono tutto per trasferire la produzione in paesi dove la manodopera costa molto meno, per, attenzione, NON passare dal passivo in attivo, ma per passare da "guadagno come un porco" a "guadagno come un porcosauro"

io per fortuna lavoro in un posto dove l'amministrazione conosce il significato di parole come etica e moralità, ma purtroppo questa è l'eccezione. ogni volta che assisto a queste cose mi torna in mente quello che ci insegnava il maestro sulla rivoluzione industriale