ma da uno che quando era consulente per la banca d'italia scriveva:
"Dal punto di vista territoriale il Nord presenta in tutti gli ambiti un’incidenza relativamente bassa della povertà in istruzione, tra il 3 e il 6 per cento, inferiore alla media dei paesi dell’OCSE, alla quale invece si approssima la quota delle regioni centrali. Per contro, la situazione appare grave nelle regioni meridionali, dove una quota rilevante degli studenti di quindici anni non è in grado di utilizzare cognizioni elementari e appena sufficienti a svolgere attività basilari in una società moderna. Circa il 22 per cento dei ragazzi meridionali non supera la soglia di povertà in matematica, circa il 20 quella in problem solving, tra il 16 e il 19 per cento quella in scienze naturali; ma forse ancor più allarmante è che tra il 13 e il 15 circa dei quindicenni meridionali non sia in grado o di leggere o di utilizzare le informazioni lette. Si tratta di giovani che difficilmente potranno compensare questa e altre carenze nella loro formazione successiva, per l’incapacità di utilizzare gli strumenti stessi con cui le conoscenze si trasmettono."
ci si puo' solo aspettare che il coefficiente di delirio del suo cervello sia molto alto della media europea.

fonte
http://www.neodemos.it/index.php?fil...id_notizia=164