Originariamente inviato da Domenix
Niene e nessuno riuscirà mai a sradicare dalla testa di una persone i valori e le cose in cui crede, perchè sono indissolubilmente parte di loro stessi. Ci vogliono (minimo) un paio di generazioni per riuscire ad "abbattere" tutto questo e spesso non è facile comunque. Io non sono più un ragazzino e, purtroppo, mi ritrovo spesso a contemplare situazioni che coinvolgono i ragazzini di oggi, i discorsi che fanno, il modo in cui si vestono, le espressioni del volto che hanno. Capisco che è il loro tempo e questa è la loro realtà. La comprendo e la accetto, anche se, per molti aspetti non la condivido. Trenta anni fa in Sicilia l'obiettivo di un padre e di una madre, per le loro figlie femmine, era di far loro trovare un buon marito e di farle arrivare vergini al matrimonio. Gli scansafatiche, i figli di famiglie con scarsa considerazione da parte della società, non erano visti come dei buoni pretendenti. Di contro c'erano i ragazzi che fino a prima del matrimonio erano liberi di sfogarsi con chi volevano, ma poi, all'altare pretendevano di portare una vergine, affinchè il popolo non pensasse che lui fosse un povero "cornuto" o che sua moglie fosse stata anche con un altro, poco importa se prima di lui. E' questa la cultura del profondo meridione e ne tu e ne io potremo mai cancellarla così, di colpo, come uno strato di polvere sopra un mobile antico.
Chiamala arretratezza culturale, chiamale come ti pare, ma si tratta sempre della cultura di un popolo e chi non la capisce e non la accetta, allora è il primo ad essere "arretrato", nella propria incapacità di apertura mentale e comprensione di ciò in cui gli altri, diversi da lui, credono e si ispirano.
ok, infatti penso anche a conoscenti che sono dalle parti di salerno e anni fa quando ero negli scout era uscito fuori un discorso nel quale dicevo che lì le ragazze a 18 anni, se non dovevano studiare, si sposavano e entro un anno dal matrimonio dovevano avere figli per dimostrare di essere donne e gli uomini maschi. E i miei compagni scout mi davano dell'arretrato maschilista perché per loro non esistevano più questi modi di pensare. Peccato che invece sia ancora così sia al sud che al nord. Non mi considero di certo un bigotto, ma nemmeno così arretrato. Capisco che bisogna accettare le culture, ma non dovrebbe essere reciproca la cosa? Non dico di seguire il peggio, ma almeno il meglio di ciò che la cultura cosmopolita ha portato permettendoci di migliorare, no?