Penso valga la pena leggerlo


L’ideale sarebbe quello di valorizzare le proprie identità culturali
e renderle compatibili con l’ambiente circostante.
La realtà è invece un’altra.

Io ho il timore che noi stiamo incontrando gli immigrati in una terra
di mezzo in cui noi abbiamo perso la nostra civilità e loro hanno
perso la loro identità.

In questo luogo di mezzo, in questa terra di mezzo spaesata, ci
incontriamo soltanto in quanto contemporanei e consumatori.

Ci sono sicuramente alcuni valori di cui sono portatori gli immigranti.
Valori che attengono alla solidarietà alla loro comunità, che attengono
alla loro tradizione, al rispetto del loro legame con le tradizioni,
persino al rispetto della loro famiglia.

Noi forse abbiamo qualcosa da imparare da loro.
Abbiamo da imparare anche quel desiderio di vivere, che forse non abbiamo
piu’, perchè siamo una società stanca e forse anche disperata, ricca e
sovrabbondante, eppur priva di scopi; e loro hanno invece ancora l’energia
dei popoli giovani: fanno figli, hanno voglia di futuro, hanno fame

Tutte queste sono molle che determinano dei cambiamenti, producono dei fatti.

I nostri adolescenti sono stati abituati alla dimistichezza con la tecnica
e all’assoluta ignoranza e analfabetismo sul piano dei valori.
Non hanno valori condivisi, hanno tecniche condivise.
Sanno usare bene il cellulare, sanno navigare benissimo su internet, facebook: hanno capacità tecniche
tattili che non avevano le generazioni precedenti; che non hanno gli immigrati
oggi, ma credo che dal punto di vista proprio dei valori e cultura siano portatori
del deserto.

Loro provengono da un deserto, noi lo abbiamo dentro.