se le persone lasciano la loro nazione ci sarà un motivo, è possibile incentivare i giovani, basta che il governo proponesse sgravi fiscali tipo: se prendi a lavorare con te un neolaureato paghi il 50% dei contributi inps in meno, in questo modo il giovane ha la possibilità di fare esperienzae pian piano entrare nel mondo del lavoro, ma il governo è occupato a salvare la nazione dalle intercettazioni e a bloccare i processi di un pagliaccio inutile per farlo lavorare meglio (paradossale). così come sono le cose fare esperienza è difficilissimo, neanche gratis ti vogliono e come hai detto tu devi avere 25 anni, con tre anni di esperienza e conoscere l'inglese e un'altra lingua, poi magari se hai anche un MBA non è che guasta tradotto è impossibile. quindi se un neolaureato decide di andare all'estero perchè vede o ritiene che ci siano + opportunità non ne vedo il problema, visto che nel paese dove vive non vede nessun tipo di spiraglio/aiuto nell'insermentoOriginariamente inviato da goikiu
Dato che non ho notato in prima pagina topic inerenti apro un topic per questa discussione.![]()
Ieri sera sentivo il telegiornale che diceva che almeno due milioni di giovani sono a casa senza lavoro (dai 18 ai 30 anni), di cui almeno un milione vivono nel mezzogiorno.
Inoltre se uno ci pensa in Italia la maggioranza dei laureati in studi che hanno bisogno di laboratori et simili tende ad andare via dall'italia per maggiori offerte di lavoro e formazione.![]()
Napolitano una volta disse che gli Italiani dovrebbero restare sul loro territorio, che stiamo perdendo forza lavoro. Ma è possibile incentivare campi per i giovani? I giovani spesso necessitano di persone più esperte per poter apprendere determinate "malizie" di quel lavoro e spesso nelle offerte di lavoro si legge: "Cercasi laureato massimo 25enne con tre anni di esperienza nel campo", non tutti i laureandi italiani sono dei Mandrake, dunque esiste veramente un modo per rivitalizzare il campo del lavoro?
E se si in che modo?