Se produco un sito che non vende servizi o prodotti e nemmeno pubblicità sono sempre costretto a pubblicare sul sito la mia ragione sociale e la p.iva?
Se produco un sito che non vende servizi o prodotti e nemmeno pubblicità sono sempre costretto a pubblicare sul sito la mia ragione sociale e la p.iva?
La normativa non specifica quale sito web, ma se si tratta di un sito inerente un'attività professionale (es. non il proprio blog di cucina), è più sicuro inserirvi la partita IVA.L'articolo 35 - comma 1 - del DPR 633/72
1. I soggetti che intraprendono l'esercizio di un'impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione, devono farne dichiarazione entro trenta giorni ad uno degli uffici locali dell'Agenzia delle entrate ovvero ad un ufficio provinciale dell'imposta sul valore aggiunto della medesima Agenzia; la dichiarazione è redatta, a pena di nullità, su modelli conformi a quelli approvati con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate. L'ufficio attribuisce al contribuente un numero di partita I.V.A. che resterà invariato anche nelle ipotesi di variazioni di domicilio fiscale fino al momento della cessazione dell'attività e che deve essere indicato nelle dichiarazioni, nella home-page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto.
Non ha nulla a che vedere con la mia attività professionale. La mia attività riguarda servizi web e questo sito invece tratta di viaggi.Originariamente inviato da filippo.toso
La normativa non specifica quale sito web, ma se si tratta di un sito inerente un'attività professionale (es. non il proprio blog di cucina), è più sicuro inserirvi la partita IVA.
Non chiedermi le motivazioni ma in questo sito non ci sarà alcuna vendita di nessun genere e non ci sarà nemmeno pubblicazione di spazi pubblicitari. Solo contenuti e basta, senza nemmeno link a terzi.
Perciò posso dedurre che non serva inserire nulla, ne ragione sociale, ne p.iva, anche se verrebbe acquistato il dominio con la mia ragione sociale...