La verità sta un po' di qui e un po' di là...
i giornalisti veramente professionali - come tutte le altre professioni oggi - sono pochi.
Spesso (quasi sempre) la notizia non è informazione ma solo un prodotto da vendere, secondo il gusto della maggioranza del target di consumatori.
Spesso si aprono filoni di scandalo o di allarme su un fatto specifico per poi cambiare rotta appena c'è un calo di interesse; è soffiato il vento dei cani aggressivi, delle rapine in villa, del mutamento del clima, dei fatti di Cogne, dei fatti di Novi Ligure, le sboronate di Fabrizio Corona, Marrazzo, ecc...
Si snocciolano esperti, trasmissioni, speciali approfondimenti, dove ogni opionionista ogni conduttore, ogni giorlalistino spreme la sua fetta di limone: comparsate, ospitate, libri, salotti, conduzioni, convention...
Il gionalismo va rivisto al di qua e al di là delle rotative.
Spesso sono i giornalisti stessi che danno spazio al gossip, ai calendari sexy, alle starlette e starlettine, a Carlo e Camilla, roba che non passa solo sui giornaletti da parrucchiere, ma sui TG nazionali...
e questo mondo, questa gente, questo giornalismo di paccottiglia del nulla, cosce, culi e chiacchiere, che ruba spazio ai veri problemi, ci viene a raccontare della libertà di stampa?
fate i buoni su.
I programmi seri di giornalismo interessante e giornalisti professionali, informazione vera, si contano sulle dita di una mano... Corrado Augias, Milena Gabanelli, Carlo Lucarelli, Piero e Alberto Angela... qualcos'altro qua e là...