non aveva molte carte nel suo mazzo, se lo dice il suo stesso avvvocato...Non ci sono droghe, né condanne, né casi di dissolutezza nel passato di Anna. C'è solo una vita complicata. E una personalità, come dice il suo legale, «fragile, immatura, ma con tante risorse». Uscita di casa giovanissima, la ragazza si è sposata con un tunisino dal quale ha avuto un primo figlio. Le difficoltà sono cominciate subito e Anna, mentre il rapporto con il marito si faceva sempre più rarefatto, ha deciso di dare il piccolo in affido condiviso, pur continuando a vederlo periodicamente. Poi ecco arrivare la seconda gravidanza. Nelle condizioni peggiori: il marito era tornato in Tunisia e Anna, persa la casa, era ospite di una struttura. Unico lato positivo, il coinvolgimento in un progetto d'avviamento al lavoro che le garantisce una prospettiva (e 500 euro al mese).
perchè non ha optato subito per un affidamento, come nel caso del primo figlio?