Mah, come "struttura sensata" volevo dire un albero che abbia nomi riconoscibili e in cui i file dei programmi non vengano sparsi in ogni posto, almeno per quanto riguarda le applicazioni installabili dall'utente. Ad esempio, perchè dobbiamo avere /etc invece di /Settings?Originariamente inviato da paolino_delta_t
effettivamente si potrebbe fare, ma bisogna capire cosa intendi per struttura sensata
attualmente gli standard sono due e cioè bsd e sysv.....per un sysadmin quella struttura del filesystem ha perfettamente senso, magari /eccetera invece di /etc cambierebbe qualcosa? ma a che pro? l'utente semplicemente non deve nemmeno vederlo il filesystem
guarda kde4....loro hanno astratto il sistema....puntano tramite nepomuk ad eliminare la necessità di avere a che fare con le directory
Ho portato l'esempio di GoboLinux perchè mi sembra un esempio funzionante (non l'ho mai provato personalmente, però) di una struttura ordinata che non rompa la compatibilità con le applicazioni esistenti.
Sì, in effetti l'obiettivo era quello, se viene raggiunto mantenendo più possibilità di scelta tanto meglio. Però quelli sono condizioni tassative, bisogna arrivare a poter dire "questo software gira su Linux" generico, al limite un numero di versione standardizzato per indicare i requisiti, e poter distribuire solo un pacchetto.questa è effettivamente una priorità, ma la stanno già affrontando e tramite packagekit
penso che sia un non problema, nel senso che avendo un package manager unico, una struttura di directory uniformata, la retrocompatibilità garantita per le librerie, diventa semplice creare software che gira su tutte le distribuzioni
Maledetti, sono più belle le GTKquesto è un tema caldo ma, in pieno stile "cattedrale e bazaar", si stanno riassorbendo i toolkit grafici marginali e puntando verso uno solo
non so se hai mai installato programmi non open su linux ma noterai che usano tutti qt
quindi linux il toolkit grafico unico ce l'ha ed è qt....le software house la loro scelta l'hanno già fatta
Qui diciamo che non sono convinto, secondo me è una sorta di circolo vizioso: non c'è mercato perchè non ci sono i programmi, ma al tempo stesso non ci sono i programmi perchè non c'è mercato.piuttosto il problema del software professionale è dovuto alla mancanza di mercato
si parla di linux su pc all'1% o poco più....perchè adobe dovrebbe portare photoshop? a che pro?
macos ad esempio è arrivato al 5% e oltre e puntuale arriva autodesk con autocad....
ma pure sul fronte linux sta cambiando lo scenario.....bricscad è solo l'ultimo arrivato tra i software professionali....prima è arrivato lightworks....
ma se guardi trovi nomi del calibro di maya, catia ( il pluripremiato cad della dassault systemes ), i compilatori intel, weblogic, houdini, maya
se vai a guardare sono tutti i software rivolti al mondo dell'engineering, perchè evidentemente linux è usato da questo tipo di gente....nessun disegnatore usa linux e per questo adobe non farà una versione di photoshop per linux
il problema più che tecnico è di mercato
Io direi che intanto predisporre le condizioni di base ottimali per permettere la diffusione agevole del software di alto livello non sia certo un male.