In effetti tagliare di un miliardo all'anno i fondi per l'università e buttare a mare i ricercatori (che da sempre fanno lavoro di didattica indispensabile ma a loro non richiesto dal contratto*) senza toccare i baroni mi pare il modo migliore per sistemare i problemi.

* nota che lo "sciopero" attuale non è uno sciopero nel vero senso del termine: semplicemente si astengono ai compiti da loro non richiesti dal contratto, quale appunto le normali attività di didattica che svolgono ma a cui non sono tenuti. Dal punto di vista legale, stanno continuando a lavorare normalmente. Il fatto che questo causi tutti i disagi che si vedono ti fa capire quanto questo lavoro dei ricercatori non riconosciuto sia indispensabile.